mercoledì 20 marzo 2013

Leggenda o realtà (MITO 4)



"Mangia le lenticchie che fanno bene" ogni nonna lo ha detto ed è questo uno dei tanti casi di saggezza popolare tutt'altro che miti, infatti è così e le ricerche scientifiche più articolate lo dimostrano chiaramente, aveva ragione la nonna, anche se probabilmente non sapeva cosa fossero la defensina, i polifenoli i fitosteroli o le saponine, ma non lo sapeva neppure Dioscoride (medico, botanico e farmacista greco vissuto nel primo secolo d.c.) che le citava nella sua "Materia Medica" tradotta secoli dopo anche in italiano ed usata fino al XVII secolo.


Le lenticchie oltre a contenere un buon equilibrio di macronutrienti (porteine e carboidrati, pochi grassi ma non è un problema, l'olio crudo sopra ci sta a meraviglia)
contengono minerali (potassio, fosforo, magnesio, calcio e selenio) che molto spesso sono carenti nella popolazione occidentale che si nutre di cibo in scatola e fast food tanto da generare la necessità di produrre integratori salini e multivitaminici (una pacchia per le case farmaceutiche, ma non per il nostro sistema). La cosa migliore, però, delle lenticchie, e qui non si può che ringraziare madre natura o qualsiasi divinità in cui crediate, sono le sostanze bioattive: le lenticchie sono, tra i legumi, i più ricchi di polifenoli in particolare di tannini al pari di frutta e verdura, e più sono scure più ne contengono. Inoltre contengono fitosteroli, saponine, defensina etc. etc. Ma, a cosa servono? Al seme servono a generare e mantenere la vita, a noi servono a renderla più sana…Le lenticchie grazie alla presenza di queste sostanze hanno potere antiossidante, anticancro, antibiotico, ipolipemizzante, antinfiammatorio, riducono l'assorbimento di carboidrati, riducono la pressione arteriosa,  sono lassative e bifidogeniche. Nella medicina popolare sono usate anche come trattamento topico di ustioni e ulcere. 

Breve approfondimento

In una metanalisi di 11 trials randomizzati è stata evidenziata un'associazione tra il consumo di legumi, comprese le lenticchie, e la riduzione della pressione arteriosa, del colesterolo dei trigliceridi ed un'aunmento delle HDL (il colesterolo "buono") con una riduzione del rischio cardiovascolare. Shams et al nel loro studio hanno dimostrato inoltre che l'aggiunta di 50 gr al giorno di lenticchie, alla dieta di soggetti diabetici riduce significativamente i valori di glicemia a digiuno e ancora, il loro alto contenuto di fibre favorisce il calo ponderale grazie al suo potere saziante. 
Le lenticchie dunque sono utili sia in prevenzione che come coadiuvante in diverse patologie croniche. La prevenzione delle neoplasie è stata valutata in popolazioni il cui consumo di lenticchie è elevato, in queste si registrano i più bassi tassi di incidenza di neoplasie di colon, mammella e prostata, ancora in uno studio prospettico condotto su 90360 donne è stato riscontrato un rapporto inverso tra il consumo di lenticchie e l'incidenza di cancro alla mammella. Le sostanze responsabili di questo potere sono in particolare i fitosteroli, le lectine, l'acido fitico, il selenio, la defensina una nuova glicoproteina che ha dimostrato di ridurre la proliferazione cellulare di diverse specie tumorali in vitro. Attenzione però, la tentazione è sempre quella di isolare le sostanze e riprodurle chimicamente per creare il farmaco miracoloso…è vero che la maggior parte dei farmaci è nata così, ma quello che è in grado di fornire la natura, la complessità degli elementi che sinergicamente agiscono sul sistema ancora più complesso dell'organismo umano, non può essere riprodotta in laboratorio, questo non vuole essere un manifesto antifarmaco, anzi ringrazio gli antidolorifici e gli antibiotici, le uniche due classi di farmaco che salverei nella solita fantomatica isola deserta…sulla scelta del libro avrei qualche difficoltà in più…

Bibliografia

Mediterr J Nutr Metab
Role of lentils (Lens culinaris L.) in human health and nutrition: a review.
Mo’ez Al-Islam Ezzat Faris et al, Nov 2012


Sezik E, et al (2001) 
Traditional medicine in Turkey X. Folk medicine in Central Anatolia. 
J Ethnopharmacol 75:95–115

Shams H, et al (2008) 
Effects of cooked lentils on glycaemic control and blood lipids of patients with type 2 diabetes. 
ARYA Athero J 3:215–218

Nessun commento:

Posta un commento