mercoledì 20 marzo 2013

'U scacciu (MITO 5)



Durante le feste natalizie, a Palermo, quando finalmente intorno alle quattro e mezza del pomeriggio il pranzo volge al termine e le vettovaglie vengono portate via, accompagnate da un gran vociare, tintinnii di porcellane e posate e sciabordare d'acqua in lontananza, il centro tavola viene occupato da un enorme vassoio colmo del cosiddetto "scaccio" la delicata conclusione di ogni luculliano pasto di festa. 


Lo scaccio è un misto di frutta secca (noci, nocciole, mandorle, pistacchi, arachidi) che spesso si accompagna alla "semenza" costituita da semi di zucca ancora chiusi nel loro guscio che con eleganza vengono portati alle labbra e poi stretti fra gli incisivi superiori e quelli inferiori con apparente semplicità per raccoglierne in bocca il seme a meno che una minima diastasi non li trattenga fastidiosamente incastrati nella stessa fila di denti senza peraltro raggiungere l'agognato obbiettivo. Lo scaccio, altresì, per garantire il lavoro del nostro dentista, viene sempre fornito con uno o più schiaccianoci. 
Che brutta abitudine mangiare del cibo così "calorico" dopo essersi già abbuffati come lapardei…ma è proprio così?
Verissimo, la frutta secca è molto "calorica" poiché ricca di grassi, ma siamo sicuri che il problema siano le calorie e i grassi? 

Il consumo di frutta secca è, in virtù dei preziosi contenuti, inversamente correlato al rischio cardiovascolare, al diabete, all'obesità, all'infiammazione (i consumatori di frutta secca hanno valori di PCR significativamente inferiori rispetto ai non consumatori). 
Lo scaccio, in diverse proporzioni a seconda del singolo tipo, contiene grassi mono e polinsaturi (grassi buoni), proteine vegetali, minerali (magnesio, selenio, potassio, che come mi piace ricordare sono carenti nelle diete occidentali) e vitamine (vitamina E, K, folati), fenoli, fitosteroli e flavonoidi (sostanze con azione antiossidante e antinfiammatoria).
Un interessante studio epidemiologico ha dimostrato come lungi dal far ingrassare, il consumo quotidiano di frutta secca ha un impatto significativo sul peso, infatti a fronte di un maggior introito di calorie totali i consumatori di frutta secca sono più magri dei non consumatori, probabilmente anche perché l'alto contenuto in fibre aumenta il senso di sazietà. Altri studi hanno evidenziato un effetto sull'assorbimento dei carboidrati e degli stessi lipidi,  in termini di riduzione della glicemia postprandiale (in soggetti affetti da diabete e sindrome metabolica), di riduzione dei trigliceridi e aumento delle HDL (il cosiddetto colesterolo buono). Un interessante studio condotto in Cina ha evidenziato come i consumatori di pistacchio hanno, inoltre, livelli  di AST  (aspartato transaminasi) significativamente inferiori rispetto ai non consumatori, probabilmente per il ridotto stress ossidativo a livello epatico. Sembra anche che la frutta secca abbia un'effetto neuroprottetivo riducendo l'incidenza di Alzheimer e Parkinson.
Insomma cari conterranei, largo allo scaccio, ma non per questo sentitevi liberi di consumare un'intero tiano di pasta al forno.

Piccolo consiglio: un aperitivo con scaccio ci farà consumare meno cibo facendoci sentire più sazi prima…


Bibliografia

Xin Wang et al

Effects of pistachios on body weight in Chinese subjects with metabolic syndrome
Nutrition Journal 2012, 11:20 doi:10.1186/1475-2891-11-20


Carol E. O'Neil et al
Out-of-hand nut consumption is associated with improved nutrient intake and health risk markers in US children and adults: National Health and
Nutrition Examination Survey 1999-2004
Nutrition Research 32 (2012) 185–194

Essa MM et al
Neuroprotective effect of natural products against Alzheimer's disease.

Neurochem Res. 2012 Sep;37(9):1829-42. doi: 10.1007/s11064-012-0799-9. Epub 2012 May 22.

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